30 ottobre 2008

Genitori scarrozzatori.

Quando piove c'è il caos di macchine innanzi al complesso scolastico di via dei Molini, per intenderci quello dove hanno sede il liceo e "la ragioneria" di Sarzana.Le superiori, insomma. Per la verità il caos di auto c'è anche quando non piove, sia all'entrata che all'uscita delle lezioni. Ora capisco chi abita nelle zone non servite dai mezzi pubblici, ma non credo che tanto traffico sia imputabile a questo motivo.
Prendere l'autobus di sicuro è più scomodo. Bisogna aspettare. C'è lo sgomitamento per accaparrarsi un posto libero. La calca. Però è anche divertente e utile. Puoi copiare i compiti. Ripassarti in compagnia di un'amica una lezione. Spettegolare sui prof. Puoi adocchiare i ragazzi carini. Esaminare i look altrui. Ascoltare di sottecchi i discorsi di ragazzi di altre classi. Puoi cogliere fin dal primo scalino l'effetto sorpresa perché il giorno prima sei andata a farti i capelli.
Non lo so perchè tanti genitori si assumano comunque l'onere di portare i loro figli a scuola, privandoli di tutto ciò. Capisco se uno va a lavorare e nel frattempo accompagna il figlio: c'è una logica. Ma che uno parta di casa esclusivamente con questo scopo, genitori masochisti c'erano anche ai miei tempi, mi sembra personalmente uno spreco di energie. E di sicuro non servirà ai ragazzi stessi per diventare migliori, né li tutelerà, purtroppo, dalla droga, dal bullismo e dal fare brutti incontri.

29 ottobre 2008

Apua



La prima volta che ti ho visto è stato in questa foto. Ti hanno trovato le volontarie di Save the Dogs, che vagavi, nei pressi di un ospedale a nord di Bucarest e credo che tu ti sia affidata senza indugio nelle loro braccia, perché sai distinguere le persone, tu che sei dolcissima con tutti, ma capace di abbaiare ferocemente quando senti odore di malvagità.
Mi aveva detto Sara Turetta, che tu sei furba. Le risposi ridendo che io cani scemi non non ne conoscevo. "Ma questa è furba in modo speciale!", infatti sei capace di straordinari numeri da circo, per procurarti un bocconcino in più.
Ogni tanto nei nostri innumerevoli giri insieme, andiamo in un negozio dove lavora una ragazza rumena con cui abbiamo fatto amicizia e lei ti parla nella sua, vostra lingua e parla a me dei suoi cagnolini. Altre volte a zonzo lungo il torrente incontriamo a spasso con il cane, una bella signora che viene dal tuo paese.
Chissà cosa ti ricordi della tua vita precedente? In fondo sei un cane, non puoi avere la percezione di aver cambiato nazionalità.
Tante, troppe volte leggo nel sito di Save the Dogs casi di maltrattamenti a cani randagi in Romania, dove i problemi ci sono e sono tanti.
Però conoscendoti, vedendo il tuo modo gioioso e un po'pigrotto di vivere la vita, proprio credo di un cane che non ha avuto traumi, penso a chi ti ha amata, prima di me, in Romania.

(link a lato per Save the Dogs & Cani di Bucarest che poi è la stessa cosa, ma mai come in questo caso,repetita iuvat)

26 ottobre 2008

Donne con le gonne.

Ho quasi 40 anni. O meglio compierò 38 a giorni, ma cerco di prefigurarmi la decade che avanza con un certo anticipo, di modo che quando arriverà sarò preparata. O quanto meno ci provo.
Ora, con tutto l'ottimismo di questo mondo, a 40 anni non ti puoi vestire come una di 20 anni.
Non è una questione di taglia, ma di realismo.
Stamani ad esempio sono andata in un negozio di abbigliamento "per giovani" ad acquistare un regalo per il figlio di un'amica. E avevo un bel dire a dare del "tu" al giovane commesso e a rapportarmi con lui come un mio pari quello continuava a chiamarmi "signora" e a darmi del lei
D'estate, è vero, sono più indulgente e per fare un giro mattutino con Apua in centro, posso anche concedermi il recupero di una vecchia canotta risalente alla mia fase grunge della metà degli anni '90. E poi di mattina, tutto sommato, non c'è tanta gente in giro.
D'estate comunque è tutto più facile: le fantasie floreali, i vestitini bianchi, le magliette coloratissime, sono coerenti con la spensieratezza del clima e dell'umore. L'estate è fatta per divertirsi in fondo, anche se si lavora tutti i santi giorni.
Ma adesso no. La brutta stagione ripropone una serie di incontri al chiuso, di luoghi comunque formali, d'impegni.
E dunque se per il lavoro ho risolto, perchè indosso una divisa che ordinariamente mi da la grazia di un tranviere e quando invece la ingentilisco con una gonna di panno grigio, presumo di dia l'aspetto rassicurante di un topo grigio, per le situazioni extralavorative mi trovo in difficoltà a fare nuovi acquisti.
Perché ho 40 anni, appunto. E la scritta "monella vagabonda" spicciacata su una maglietta, francamente mi sembra fuori luogo. Cioè proprio una presa per il culo, per una che ha penato fino a 37 anni per avere un posto fisso.
Perché quando vorrei comperare un paio di jeans a dire il vero, vorrei "solo" un paio di jeans. Senza strappi, brillantini o effetti termici e soprattutto senza dovermi giocare una cospicua parte di stipendio.
Perché poi, a dispetto di quanto occhieggia dalle vetrine, non ho un tavolo riservato al Billionarie, ma al massimo al bar di Dodo, e l'invito più mondano che posso ricevere è ordinariamente per una contrattazione sindacale,quindi di piume, peli,scaglie e altri orpelli zoologici non sento un gran bisogno.
E si che faccio un lavoro onesto e dunque non voglio vestirmi in stile "venite che qua è tutto gratis".
E non sono mossa dall'irrefrenabile desiderio filantropico di far vedere il mio ombelico e gli albori del mio fondoschiena a tutta l'umanità.
E poi tutto sommato, vorrei anche qualcosa che mi copra, che non esisteranno più le mezze stagioni, ma mi pare che invece l'autunno sia pienamente in corso.
Con la luna che è entrata nella fase dello scorpione.
Sarà per questo che stamani, finalmente le ho viste e le ho prese tutte e tre al volo. Una principe di Galles appena sopra al ginocchio. La seconda nera, a piegoline. La terza, sempre nera, liscia, con uno spacco misurato sul davanti.
Tre belle, femminilissime, educatissime gonne!

25 ottobre 2008

Computer: istruzioni feline per l'uso

1) quando la vostra "tata" indugia innanzi allo schermo, per ricordarle che le volete un gran bene, non esitate saltare sulla scrivania, digitando la tastiera con le zampine. Il suo direttore amministrativo passerà notti insonni a decifrare cosa significa sdhtfdfdggggggggggggggdsssfdgghfsdsssssssssssssdsrtesxczzzzzzzsss

2)provvedete per far precipitare ripetutamente a terra il mouse, spingendolo con le vostre zampette. La vostra "tata" sarà capace di raccoglierlo anche 4 o 5 volte di fila. Di sicuro vi solleverà di peso dalla scrivania, per levarvi di torno: mentre lei è china a raccogliere il mouse che è cascato chissà dove, approfittate per riprendere la vostra postazione, saltando con un doppio balzo, prima sulla schiena di lei e poi sulla tastiera.

3) quando vi siete stancati di giocare con il mouse, passate senza indugio al portapenne. Se riuscite a rompergli quello in ceramica che le ha regalato suo suocera, la vostra "tata" ve ne sarà grata. Ogni tanto si rompono anche i mouse a forza di gettarli a terra, quindi per mezza giornata resterete senza giochino. La "tata" andrà in crisi d'astinenza da p.c., mentre suo marito potrà finalmente comperare il nuovo mouse che sognava, di cui lei diceva che non c'era assolutamente alcun bisogno.

4)fate attenzione in modo che le penne che gettate a terra s'infilino esattamente nell'angolo tra il muro e la scrivania, così che per raccoglierle la vostra tata, inizierà a chiamare a gran voce il marito, per farsi aiutare a spostare la scrivania.
Il ritrovamento di 3 o 4 accendini nell'angolo remoto della scrivania darà luogo a una discussione su chi è che li perde sempre.

5)una volta rimessa a posto la scrivania, dedicatevi al filo della stampante: una volta che sarete riusciti a scollegarlo, la vostra "tata" chiamerà suo marito per dirgli che la stampante non funziona. Lui si spazientirà, rimarcandole che è pigra a sbrigare queste faccende da sola e lei gli risponderà che l'ha sposato proprio affinché fosse lui a cavarla dagli impicci con il computer. Mentre i due discutono approfittate per reclamare a gran voce la vostra pappa, strusciandovi alle gambe di uno dei due. Si rimbeccheranno l'un l'altra l'accusa di avervi viziato.

6)Le casse audio sono sempre un ottimo posto per farsi le unghiette.

7)Se la vostra "tata" opta per la scelta di starsene comodamente seduta sul divano, procuratevi un socio, va bene un altro gatto o comunque anche un cane con libero accesso al divano, in modo che si vada ad addormentare acciambellato sul fianco della vostra" tata", la quale dunque resterà semi paralizzata nel timore di svegliarlo. Voi invece piazzatevi direttamente tra la tastiera e lo schermo e dormite un lungo sonno saturnio. Al risveglio scalzate di peso la lettera "V".

24 ottobre 2008

cani & gatti...e Stella!

La sterilizzazione ha lo scopo di evitare cucciolate indesiderate,
diminuendo di conseguenza, il fenomeno del randagismo

Cosa succederebbe se, come da molti ritenuto necessario, ogni cagna o gatta avesse almeno una volta nella vita una cucciolata?

La Dottoressa Laura Torriani, segretario dell’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) ha calcolato in modo molto semplice che se così fosse ogni animale “produrrebbe” una media di circa 6 cuccioli, considerando che a volte sono di più, altre di meno… Se la metà sono femmine (3), anche queste nel giro di due anni avranno messo al mondo 18 cuccioli.
In 2 anni: da 9 femmine 54 cuccioli
dopo altri 2 anni: da 27 femmine 162 cuccioli
dopo ancora altri 2 anni: da 81 femmine si avrebbero circa 486 cuccioli.
In 10 anni la cifra totale degli animali si è quasi cinquecentuplicata.

Siete sicuri che sia così facile trovare tutte queste persone desiderose di adottare questi animali?
Se così fosse come mai ogni anno il numero dei cani e dei gatti nei rifugi continua ad aumentare? In Italia sono circa 150 mila i nuovi cani abbandonati ogni anno e circa 450 mila i gatti.
tratto da http://www.diamocilazampa.it

Aggiungo il mio parere in materia, l'esperienza personale di chi ha portato ad operare circa 10 gatte e una cagnolina, che si chiama Stella.
Stella ha circa 14 anni, vive dai miei e non ha mai avuto una cucciolata. Non posso essere io a dire se ha avuto una vita felice, bisognerebbe chiederlo a lei. Di sicuro, conoscendola, solleverebbe un po'il suo musetto da ibrido di spinone biondo e batterebbe la zampetta posteriore destra a più riprese sul divano.
Mio fratello l'ha trovata cucciola in mezzo alla via Aurelia nel 1994. Chiedendo un po'in giro, venimmo a sapere che era da giorni che vagava. Gli anni trascorsi con noi, una grande e giocosa tribù che ha contato complessivamente 3 cani e un numero variabile di gatti, non le hanno cancellato dallo sguardo quella dolcezza infinità che solo gli occhi di un randagio sanno offrire.
Alle volte parlando con le persone mi sento dire che sterilizzare gli animali è un atto contro natura.
Ma quale natura? Quale sarebbe questa condizione idilliaca?
Dal momento che un animale sta con noi, non ha il problema del cibo e certamente potrebbe condurre serenamente tutte le gravidanze in cui va incontro. Ma non è questo lo stato di natura.
Ammesso che Stella non fosse finita sotto un auto, morendo lei stessa e peggio ancora mettendo in pericolo la vita di qualcuno, che ne sarebbe stato dei suoi eventuali cuccioli? Avrebbe avuto latte a sufficienza per nutrirli, dovendosi procurare il cibo da sola? Non sarebbero forse stati uccisi da eventuali predatori? Perché capita anche questo in natura.
E affrontando una gravidanza dopo l'altra, senza la tutela di una famiglia, di una casa,che ne sarebbe stato della salute di Stella?

23 ottobre 2008

la donna dello schermo

Avessi mai da quietare io nella vita! Due giorni da stare a casa. In ottobre. Con il sole di giorno e la notte piove.
Pensi: ti dai alla piantumazione selvaggia! metti a dimora, magari congrua, tutto il dimorabile!? Meglio di così?!
No mi tocca studiare! Dopo così tanto tempo! Io che ormai leggo solo "Tecniche colturali in serra fredda", "Talee: che passione!", "Gli inconfessabili aspetti della pacciamatura".
No, devo studiare! Cose vecchie, per altro, che appresi quando ancora Il muro di Berlino era ben saldo e gli amici più grandi ti dicevano che l'estate ventura sarebbero andati in vacanza in Jugoslavia. Quando adesso, se digito "Jugoslavia", lo schermo me lo segnala in rosso come errore.
Note personali positive: a quei tempi pesavo 20 kg in più e credo di essere stata una delle poche dark del Comune di Ortonovo. Forse l'unica.
Eccomi qua! A quest'ora tarda! Ad imbattermi nella "donna dello schermo" in Dante.
Praticamente lui era innamorato di Beatrice, però faceva finta che gli garbasse un'altra.
E questa poveretta messa di mezzo? Magari s'illudeva e poi ci stava male! oppure subiva le chiacchiere dei pettegoli del tempo, parando nel contempo le maldicenze che poteva subire Beatrice. Così: a ufo! Che oltretutto una resta celebrata in eterno e l'altra invece relegata in questo ruolo infimo. Quasi una vita da mediano, direbbe il Liga. Peggio, manco in panchina.
Sia bene inteso: io amo Dante, tanto che mi sono pure sposata nel 2006 giusto per festeggiare il settecentenario dantesco in Lunigiana a modo mio , però la "donna dello schermo" non mi ha mai convinta del tutto.
Né oggi, né allora.

20 ottobre 2008

Quando si ama...

Quando si ama ciò che si fa, non ci si affatica.
E se anche ci si affaticasse, la fatica stessa, sarebbe amata.

Sant'Agostino

Vero. In special modo per il giardinaggio. Qualora un profano possa stimare che sia un hobby da vecchiette o da signorine fru fru, si sbaglia di grosso. In giardino si suda, si diventa paonazze,ci si fa un mazzo così vangando, spostando sacchi di terra da 80 l, si contrabbandano riserve di letame, per non parlare poi dei mazzi che tocca farsi a ramazzare (appunto!) le foglie. E poi ci sono le spine, e più son piccine e tanto più sono infide! E hai voglia d'indossare i guanti, ma le unghie si rompono. I capelli si riempiono invece di strani pelucchi caduti da chissà quale fresca. Per non parlare poi degli incontri del terzo tipo con besti (insetti) bavosi e/o perniciosi.
Ma vuoi mettere la soddisfazione?!

18 ottobre 2008

Regolamentazione dello sciopero

Il ministro del welfare Sacconi si accinge a regolamentare lo sciopero nell'ambito del pubblico impiego «bisogna favorire lo sciopero virtuale che si può fare con un fazzoletto al braccio, in modo che io sono in stato di agitazione, perdo il salario però il datore di lavoro paga una cifra congrua per ogni lavoratore che si astiene virtualmente dal lavoro». Sacconi motiva la sua proposta «la controparte paga ugualmente e queste risorse vanno in un fondo solidaristico che poi decidono come usare. Questo sempre per evitare l'interruzione del servizio pur legittimamente manifestando un disagio».
Scusi Ministro, ma di che colore dovrebbe essere il fazzoletto? Ha intenzione di darci in dotazione un modello unico o ci consentirà di cambiarlo a seconda delle stagioni e della mode?
Non si potrebbe optare per un foulard di Hermes?

16 ottobre 2008

Dedicata a Ugo

I wish you were here

So, so you think you can tell Heaven from Hell,
blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail? A smile from a veil?
Do you think you can tell?

And did they get you trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change? And did you exchange
a walk on part in the war for a lead role in a cage?

How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground. What have we found?
The same old fears,
wish you were here.

Non è il suo compleanno e nemmeno l'anniversario della sua scomparsa. E' solo che mi manca tanto il mio amico/collega e so che gli piacerebbe questa canzone che ha accompagnato la sua gioventù.
Dedicata a Ugo, che portava sempre nel turno di lavoro, un'aria di festa.
Per la rabbia e il dolore che a tratti mi assalgono, quando innanzi agli occhi enigmatici di Medusa, a estranei utenti, un po'perplessi, talora sinceramente commossi, ricordo il mio amico che non c'è più e li accompagno a vedere la sua rosa.
E solo a poterlo nominare, è assurdo lo so, è come se per un attimo lui fosse lì con noi.
Sono sicura che gli manca la nostra piana verde, le serate passate a fare musica, i coni bianchi della Algida d'estate, i giri in vespa.

Si parla spesso del mobbing sul posto di lavoro, parimenti si parla delle relazioni sentimentali, sovente clandestine, che nascono nei posti di lavoro.
Ma tali casistiche estreme non esauriscono le dinamiche umane dei luoghi di lavoro: bisognerebbe ricordarsi di rammentare l'affetto autentico, vuoi pure una familiarità indotta dall'abitudine quotidiana, che lega le persone quando passano insieme tante, tante ore insieme.

Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura.


Purtroppo si trattava del mio giardino!

15 ottobre 2008

faccio outing!

Si, a quest'ora tarda della notte. Magari in giro, volevo dire in rete, non c'è nessuno. Ma poi di cosa devo vergognarmi?
Chi mi conosce bene, chi mi è vicino, già lo sa da un po'di tempo.
IO ADORO L'ISOLA DEI FAMOSI!
e non mi limito a guardarla: partecipo anche al televoto!
Del resto credo che il programma sia appositamente strutturato per il target di riferimento a cui appartengo.
Ex ragazza degli anni '80, mezza vita passata sui libri, l'altra metà a spesa a darsi da fare a trovare un posto di lavoro in un mondo a cui dei miei libri frega ben poco.
In preda ad un conflitto interiore che mi vede indecisa tra Massimo Ciavarro e Vladimir Luxuria.

14 ottobre 2008



Francesca Chiara - Ti Amo Che Strano (Sanremo 1999)

Cronache sorprese e Il compleanno del mio blog.

Oggi il mio blog compie due anni, che credo siano un'età rispettabile per un blog.
Gli esordi avevano altre premesse che il tempo ha quasi cancellato. Mi è rimasto l'indirizzo, piuttosto impegnativo, ovvero http://noidelteatro.blogspot.com/, che non posso proprio cambiare. In compenso il blog ha cambiato nome, in origine mi pare fosse appunto "noi del teatro" o comunque una roba del genere. Poi è diventato semplicemente il mio blog, cioè il "blog di SARA". Ha cambiato anche veste grafica. Comunque non è stato ciò che doveva essere nelle mie intenzioni originarie, ovvero uno spazio comune per il mio ex gruppo di teatro. Poi Iaia mi ha detto che era passato così tanto tempo che il richiamo al mio ex gruppo dovevo cancellarlo anche nell'incipit e dunque l'intestazione cita unicamente ciò che amo: piante, animali indifesi e mio marito Paolo. Non necessariamente nell'ordine di apparizione.
In due anni presumo di essere invecchiata, anche se spero che non si veda poi molto. Di sicuro sono un po'più magra però di allora. Teatro non lo faccio più, o meglio, mi limito a qualche lettura pubblica ogni tanto, ricavata tra un turno di lavoro e l'altro.
Scrivo spesso dei cani di Bucarest perchè spero che serva a una causa che ho sposato ancor prima di aver sposato mio marito.
Ho perso una gatta e un'anatra adorabili nel corso di questi post e poi ho adottato un delizioso micio della colonia felina che bazzico quotidianamente con Apua.
Ma soprattutto in questo tempo ho avuto modo, sempre tramite internet, di ritrovarmi in un gruppo nuovo, con cui condividere la mia esagerata passione per il giardinaggio. Perchè io mi sentivo sola con a mia passione così ingombrante, che alle volte io stessa resto perplessa. Invece che bello specchiarmi nelle mie amiche! Che bello fare un acquisto giardinifero spropositato, e trovare qualcuno che ti malleva dai sensi di colpa dicendo che hai fatto benissimo! oppure ritrovarsi esausta dopo aver vangato per mettere a dimora un'altra prelibatezza giardinicola, ricordarsi della persona che te ne ha fatto dono e dei bei momenti passati insieme.
Il mio blog, come la maggio parte dei blog del resto, ha una serie di link, però sono pochi e ci tengo in modo speciale che sia così. Anche perchè da queste parti ci capita il vincitore del premio Lunezia e quando i posteri ricostruiranno la sua opera omnia verranno anche qua a scuriosare e io di brutte figure coi posteri non ne voglio fare.
Quindi i link che metto sono assolutamente ponderati. Non mi voglio inflazionare con i link.
Non voglio far smarrire chi per caso capita qua, con una marea di rimandi.
Non voglio essere una che mette 50 link ai blog altrui e poi manco li legge.
E poi ci sono tante cose che uno nella vita può fare, piuttosto che stare ore seduto al computer.
Anzi, di sicuro se io potessi in questo momento non sarei qua, piuttosto sarei a mettere a dimora una "nandina domestica" che mi angoscia da due settimane.
Ma perchè compro piante che poi m'angosciano?
Tilla devo proprio piazzarla al sole "scenco" la "nandina domestica"?
E poi la vita reale è una cosa, la rete, insomma si, è più che altro virtuale, quindi non sai mai chi c'è dall'altra parte.
Potrebbe esserci anche un bobolo!
chi lo sa?!
http://www.cronachesorprese.it/
IL LINK, OVVIAMENTE, E' LATO.

12 ottobre 2008

lessico battilanese

Mio nonno Nandino della Battilana gli ultimi anni di vita li ha vissuti con una salute compromessa dal morbo di Parkinson.
I primi tempi diceva:
"ai 'o l'Pakistan!"

poi prese a dire
"ai'o l'morbo del Pans"

infine optò per un'espressione scevra dal ricorso a terminologie straniere
"ai'o la malattia del Papa".

11 ottobre 2008

riflessioni canine



"la mia mamma mi trascina alle fiere di giardinaggio: mai che ci fosse un banco con la porchetta da queste parti!"

in foto: Apua. Ieri randagetta di Bucarest salvata dalle volontarie di Save the Dogs(link a lato), oggi splendida regina della movida sarzanese.

10 ottobre 2008

Amori in corso



(se non si vede bene, basta cliccare sulla foto!)

Dizionario politico peninsulare

Quando dicono :

"Quest'opera che come amministratori ci accingiamo a promuovere è destinata a sviluppare le potenzialità del nostro territorio"

traduzione
"A SPESE DEI CONTRIBUENTI FESSI ABBIAMO TROVATO PER L'ENNESIMA VOLTA IL MODO DI FAR GUADAGNARE SOLDI ALLE AZIENDE DEI NOSTRI AMICI".

"Stiamo lavorando a uno straordinario progetto di riqualificazione del nostro territorio"

traduzione
"CI ACCINGIAMO A FARE UN BEL PO'DI COLATE DI CEMENTO, A FARVELE PAGARE E A METTERVI IN CROCE LA VIABILITA' E A TAGLIARE UN PO'DI ALBERI E OVVIAMENTE AD INQUINARVI PURE FALDE ACQUIFERE, AD AMMORBARVI IL MARE E QUALORA NE PASSASSE UNO QUA ACCANTO, PURE IL FIUME E A COMPROMETTERE CORSI D'ACQUA IN GENERALE, DEVIANDOLI DAL LORO NORMALE DEFLUSSO. TANTO ALLA PRIMA ALLUVIONE VERREMO A BATTERE NUOVAMENTE CASSA AI CONTRIBUENTI FESSI ".

Quando dicono:

"Questo progetto è destinato a creare numerosi posti di lavoro"

traduzione
"PER FARE LE NOSTRE COLATE DI CEMENTO,VERRANNO A LAVORARE QUA DITTE PROVENIENTI DA CASA DEL DIAVOLO, CON MAESTRANZE PAGATE 5, 6 EURO L'ORA, OPERAI DISPONIBILI A RESPIRARSI L'AMIANTO E PORCHERIE VARIE, A PAGARVI AFFITTI SCONSIDERATI PER CHI HA TUGURI DA RIFILARGLI. SI PREVEDE ANCHE UN AUMENTO DEL GIRO D'AFFARI DELLE PROSTITUTE PER FAR FRONTE ALLE ESIGENZE DEI CANTIERI".

Quando dicono:
"Bisogna pensare al futuro dei nostri figli!"

traduzione
"AI NOSTRI CI ABBIAMO GIA'PENSATO, ECCOME! "

Tempo reale!

Dicono che c'è la crisi. Che è una roba serissima. Che bisogna stare calmi, aver fiducia che stanno facendo di tutto per risollevare la situazione...lo faranno di sicuro con in nostri soldi!
Ora che ci sia la crisi, noi comuni mortali lo sapevamo da quel dì, basta andare a comperare il pane, non serve una laurea in scienze economiche e statistiche. E non solo siamo diventati più poveri in questi anni, siamo anche più maltrattati. Non c'è un rapporto legittimo tra quanto paghiamo e la qualità che acquistiamo.
Ora che hanno bruciato qualcuno dei loro milioni (miliardi?) o di quelli dei loro amici in borsa, ora ci dicono che c'è la crisi!

09 ottobre 2008

Bancomat & bulacchi

Mi è partito il bancomat. No, non è che se ne sia andato per i fatti suoi, più meschinamente lo sportello della Banca Popolare di via Balbi a Genova a un soffio dalla stazione Principe, questo pomeriggio ha deciso di tenerselo.
L'ho infilato nell'automatismo, il bulacco in questione ha emesso un rumore lento, inquietante e strascicato e si è preso il mio bancomat. Nuovo. Con il microchip (come i cani?).
Ah, il bulacco non si è premurato nemmeno di autoscriversi sul video : fuori servizio! ero tentata di lasciarci un cartello io, va beh...
Sullo sportello della centralissima via Balbi non c'era il numero per l'emergenza, ma c'era un recapito telefonico per un altro servizio, che comunque ho chiamato e mi ha indirizzato al numero per l'emergenza che è 800822056. L'ho chiamato e ho fatto bloccare il bancomat. E mo sono senza. Peggio: questo pomeriggio quando mi è capitato ero senza bancomat, ergo senza soldi, a 120 km da casa. E per fortuna avevo il biglietto di ritorno del treno già acquistato.
Due mesi fa stessa scena. Pure all'epoca bancomat quasi nuovo: il fattaccio avvenne nella galleria dell'ipercoop presso un bancomat della Cassa di risparmio di La Spezia.
Per quello che mi ricordo, so di avere il bancomat dal 1993 e non mi è mai capitato niente. Ora in due mesi, due sportelli me lo fanno fesso.
Coincidenza?
Io ho notato che ci sono in giro alcuni sportelli bancomat nuovi, con i tasti belli squadrati che ci digiti bene e gli schermi dove ci vedi bene.
E poi ci sono in giro tanti bulacchi, ovvero bancomat di vecchio tipo, con lo schermo piccolo, come quei due in cui sono incappata io. Ora va beh che c'è la crisi, ma ho la vaga idea o che le banche furbescamente cerchino di risparmiare sulla manutenzione dei bancomat-bulacchi o più semplicemente, nell'attesa di cambiarli, chissà quando, si ostinino a lasciarli in luoghi molto frequentati, o dove comunque non ci si può esimere quando c'è bisogno di soldi,dove tanto un fesso che li usa c'è sempre.
Che gli frega alla banca se io resto senza bancomat, se resto senza soldi?
Il disagio? è tutto mio.

CANI DALL’EST, LE IENE NON SONO ABBASTANZA IENE (copio e incollo)

CANI DALL’EST, LE IENE NON SONO ABBASTANZA IENE
02-10-2008 13:57
A seguito del servizio televisivo "Strage di cuccioli", mandato in onda dalle Iene il 30 settembre, l'Ordine dei Medici Veterinari di Milano corregge gli autori: "a nostro avviso quanto mostrato non crediamo rispetti i fatti reali che sono ben peggiori".

La Presidente dell'Ordine Carla Bernasconi ha divulgato un comunicato stampa in cui precisa: "I cani dai paesi dell'Est arrivano da decenni e non certo solo da adesso a causa di una presunta crisi economica che impedisce la vendita degli stessi in sede, e l'Ungheria non è di sicuro l'unica provenienza. Si tratta di un'industria ben precisa che lavora da anni sfruttando la richiesta di animali a basso costo ma di razza".

Alla presidente dell'Ordine di Milano appare inoltre evidente" che ad un visitatore non conosciuto non vengano mostrate in prima battuta, cioè senza sapere se sono compratori "solidi", le dog farm cioè le fabbriche di cani che ospitano decine o centinaia di soggetti in riproduzione, stabulati in microbox con appena il cibo sufficiente a mantenere in vita la fattrice. I cuccioli non partono a due mesi, ma a 30-35 giorni, cioè quando termina l'allattamento della madre e quindi l'allevatore non deve sobbarcarsi il costo del cibo per i cuccioli, fatto che riduce enormemente i costi di gestione delle "aziende".

"I cani che noi medici veterinari italiani vediamo arrivare vivi - continua Carla Bernasconi- sono circa sui 40 giorni, accompagnati da documenti a volte completamente falsi e a volte appartenenti ad altri soggetti probabilmente deceduti, e nel frattempo hanno già passato due o tre mani, il trasportatore, il grossista e il venditore finale. Stimiamo che la percentuale di perdite possa aggirarsi sul 50% durante il trasporto, ma il costo di circa 40-50 euro (non certo 170 euro!) pagato all'origine permette il guadagno dell'800% che quindi ammortizza di gran lunga le perdite. Inoltre lo svezzamento anche naturale dei cuccioli in ogni caso non avviene a 2 mesi, e comunque l'acquirente ignaro non sarebbe in ogni caso in grado di comprendere quale sia l'età reale del cane acquistato, se non facendolo visitare da un veterinario PRIMA dell'acquisto".

Sono attualmente in atto indagini relative al fenomeno supportate da denunce e segnalazioni che però, per essere veramente utili a svelare l'entità della tratta, devono ancora aumentare di numero e chi compra sfortunatamente un cucciolo che si ammala o decede entro pochi giorni dovrebbe immediatamente segnarlo al Servizio di Sanità Animale delle ASL per gli opportuni provvedimenti di controllo presso grossisti e negozianti.

08 ottobre 2008

Comunicazione di servizio.

Il Cozza, ovvero PierLuca Cozzani, ovvero il vincitore del premio Lunezia per mia straordinaria intercessione con la dea Luna, non passa più dal mio blog, anzi credo proprio che non stia scrivendo un bel niente:
sta ancora smaltendo la sbornia perchè il Vale ha vinto per l'ottava volta il campionato del mondo.
Delle note biografiche di Calvino trovo opportuno sottolineare il fatto che i suoi genitori lo esonerarono dalle lezioni scolastiche di religione, scelta sicuramente non facile nel lontano 1934, contrariamente a quanto avviene ai giorni nostri, quando una professione di laicismo sembra equivalere a virtù.
Così si pronunciò il Padre di noi Liguri :" Non credo che questo mi abbia nuociuto: ci si abitua ad avere ostinazione nelle proprie abitudini, a trovarsi isolati per motivi giusti, a sopportare il disagio che ne deriva a trovare la linea giusta per mantenere posizioni che non sono condivise dai più. Ma soprattutto sono cresciuto tollerante verso le opinioni altrui, particolarmente nel campo religioso (...). E nello stesso tempo sono rimasto completamente privo di quel gusto dell' anticlericalismo così frequente in chi è cresciuto in mezzo ai preti."

06 ottobre 2008

AGENDA di SCRITTORE


Ho pochi link nel mio blog. E' scontato dire pochi ma buoni. Anzi eccellenti, perchè se non fosse così non ci metterei il link.
I link che ho segnato fanno parte del mio mondo. A giorni ne aggiungerò un altro.
Intanto inserisco il nuovo link al blog di Franco Romanò, che da Sguardo di Transito, passa a AGENDA DI SCRITTORE.
Chi è Franco? Beh, io quando parlo orgogliosa di lui, del mio amico, dico che "è uno che fa il poeta di mestiere", alle volte m'impegno meglio e dico "è un Poeta vero".
Io non posso trascrivere qua i suoi versi, voglio dire c'è il suo blog per questo! Anche se con un certo orgoglio citerei "Luni" e l'omaggio alla giovane vestale che sgrana la sua collana di perle.
Ma la poesia che più mi ha colpito è un testo che parla si semi, cornucopie, garofani, vento, luna e ladri...

"...tieni vivo il frammento necessario alla via di mezzo, non mediana..."

Un testo che amo molto, che tutte le volte che ho recitato ha lasciato attoniti gli ascoltatori. In una circostanza mi fu chiesto, inoltrai ovviamente la richiesta a Franco, per una testimonianza a favore dell'AIDO, proprio per il messaggio di vita intessuto da quei versi preziosi.
Recitai quel brano, e fu memorabile, anche al mio matrimonio. Fu bellissimo. Fu intenso. Fu a mio modo, nel giorno della mia festa, l'omaggio al mio amico Poeta e ci tenevo a fargli vedere quanto entusiasmo infondevo nel suo testo, facendolo mio.
Mi ripeto: fu bello. Ma così tanto che a sera tardi mi chiesero il bis e ricominciai innanzi a quei pochi amici rimasti, commossa.
Fui interrotta sul più bello perchè il Dando, in leggero stato di ebbrezza, cascò a testa in giù, mio maritò in un soffio gli riparò l'urto della testa contro una panca di cemento e al pensiero della mia piccola cagnolina Apua che si trovava proprio lì sotto, dove era precipitato rovinosamente il Dando, tutti i presenti esplosero preoccupati "il cane! il cane!".
Cioè il Dando tra un po's'ammazzava...mentre Apua furbescamente avendo intuito lo stato alcolico si era già messa al riparo...begli amici Dando!
(foto di Eyal : Il Poeta e la Sposa)

02 ottobre 2008

Ma mi faccia il piacere!

Non nutro particolari simpatie per la compagine politica a cui appartiene Alemanno. A dire il vero non nutro particolari simpatie per nessuna compagine politica in particolare, tuttavia credo che Alemanno fosse stato a suo tempo un lodevole ministro per le politiche agricole.
Poi personalmente ho qualche indulgenza verso un uomo, le cui note biografiche riferiscono che è stato sposato due volte...con la stessa donna!
Però ora, con tutte le donne rumene che vivono e lavorano nel nostro paese, che ci sono venute ad abitare per lavoro o per amore, e in un caso o nell'altro comunque non deve essere facile lasciare la propria terra d'origine, la propria famiglia, voci, angoli, odori, e tutto quanto ti provoca un groppo di nostalgia che ti piglia allo stomaco quando sei lontano da casa, ecco, con tutte queste donne vere,tra quanti esempi di mediatrici culturali eccellenti, poteva scegliere il Signor Alemanno!
E ha scelto invece come suo consigliere una bonazza a 5 stelle, classe Vip, come Ramona Badescu!
Ma a chi vuol darla da bere, signor Alemanno?