30 aprile 2010

comunicazione di servizio.


Questo blog sta subendo un rallentamento concettuale perchè la sottoscritta in questo periodo è impicciata in una serie di amene attività non esclusivamente di ordine giardinicolo. Sto facendo la cucina nuova, cioè se ne stata occupando mio marito al quale ho dato carta bianca, o meglio il solo limite del colore, per il resto può decidere tutto lui come gli aggrada. Improvvisarmi a 40 anni "angelo del focolare", mi sembra poco credibile. Affronto non senza qualche imbarazzo la perplessità delle mie amiche/colleghe quando dicono "la cucina è una cosa che interessa per di più la donna (rispetto al compagno n.d.r.)" e io non so cosa rispondere.
Resta il fatto che ho i muratori per casa e calcinacci ovunque.
Inoltre scrivo poco e dunque privo i miei 25 lettori (o erano 28?) delle mie fatiche letterarie, perchè la stagione giardinicola incombe e io non posso resistere, se no che femmina giardinicola sarei ?Dunque vango strappo l'erba, annaffio etc e di conseguenza scrivo poco.
Inoltre considero la scrittura come una sorta di furor, di mania divina, come direbbe Platone, e se non mi viene c'è poco da fare, tuttavia al mio posto parlano sempre più spesso le immagini dei fiori del mio giardino. E direi che hanno ottimi argomenti. Come la prima Sara van Fleet fiorita della stagione(foto).

29 aprile 2010

shopping compulsivo...

si, ma da giardinaggio!
ecco la mia amica blogger Syl, che ieri ha stipato l'auto di piante....e io muoio dalla voglia di sapere cos'ha acquistato!
Il suo post mi ha richiamato alla mente quando la Tilla ed io siamo state a Verdemura a Lucca e dicevamo che non avremmo comperato niente! poi la Tilla ha visto uno stand di pelargoni e non c'è stato niente da fare, è capitolata, mentre io la tiravo per la giacca "Tiziana, ma dicevi che non avresti comperato niente...".
Per fortuna che ci sono venute in soccorso per trasportare a braccia tutte le piante acquistate, nientemeno che le femmine giardinicole della delegazione elvetica, ovvero Fle e Patty. Senza il loro aiuto Tilla ed io saremmo ancora ai piedi delle mura di Lucca, non sapendo che vasi prendere...
E che dire della sottoscritta ieri sera? sono andata all'ipercoop a comperare il cibo per i gatti (sai la novità!) e mi sono imbattuta in una svendita di clematidi al prezzo di 7.90 euro l'una. Non ho capito più niente. Non ho mai avuto una clematide!!! Come ho fatto fino ad oggi senza una clematide? Non mi ha insegnato niente Eliot nei Quattro quartetti?!

Will the sunflower turn to us,will the clematis
Stray down,bend to us; tendril and spray
Clutch and cling ?


E dunque per rimediare a questa mia vita senza clematidi, ne ho acquistate 5. Solo che non avevo preso il carrello per gli acquisti, ma un carellino di quelli piccini, a traino, che poi vanno lasciati alla cassa. Che ho stipato di clematidi e scatolette di cibo per gatti.
Pure la cassiera dell'iper ha sollevato qualche perplessità circa il fatto che potessi portarmi a braccia tutta quella roba fino al parcheggio, e mentre io dicevo che le clematidi vanno messe a dimora con i piedi all'ombra, gli altri clienti in fila aspettavano con rassegnata pazienza , subendo la mia euforia ciarliera e contemplando quel po'di terriccio i miei 5 vasi di clematidi avevano sparpagliato sul rullo dove scorre la merce pagata.
Ho pagato e dunque mi sono caricata di borse della spesa e ho stretto tra le braccia, i 5 vasi di clematide, come degli infanti da proteggere, ho salutato la deliziosa cassiera dicendo che noi femmine giardinicole siamo abituate a situazioni ben più gravose. E avanzando con un certo equilibrio precario, mi sono diretta al parcheggio tutta inebriata di felicità giardinicola!

28 aprile 2010

una nuova rosa (da talea)


Ci tengo a questa rosa che ho fotografato stamattina, perchè è la prima rosa fiorita tra le tante talee che ho piantato negli ultimi mesi nel posto dove lavoro.
L'ho fatta io. E se la guardo, così stazzonata dalla pioggia di ieri, penso nondimeno che ho fatto una cosa decisamente bella.
E'stata una gioia solitaria quella di coglierla con l'obiettivo, prima che la giornata lavorativa si avviasse. Per la verità stamattina mi ero anche prefissata di proseguire con la costruzione degli steccati di bamboo a protezione delle mie rose, ma poi una volta che mi sono ritrovata con la trinciarami in mano innanzi al folto di bamboo da tagliare, mi è passata la voglia. E mi sono ritrovata le scarpe bagnate dall'erba umida di rugiada.
Perchè è così che ti succede quando ti impieghi oltre misura, come faccio io nel lavoro e con le rose. La causa determinante è stata quando gli operai della ditta che taglia l'erba, mi hanno fatto fuori 4 rose. E le crocosmie. E gli hemerocallis. E un calicanto. Tagliati così. Gratuitamente. A fronte della fatica profusa a fare le talee, custodirle per più di un anno nei vasetti di plastica ,quindi vangare per metterle a dimora, strappare l'erba, annaffiare etc.
Ci ho sofferto fisicamente per quei tagli sciagurati.
E soprattutto visto così vanificare almeno in parte il mio lavoro ho ripensato a questi anni, alla passione che ho infuso nel mio quotidiano, anche agli scontri con alcuni colleghi frenatori sul "non devi!", "non farlo!", "non ti compete".
Penso di aver portato nel mio lavoro a contatto con il pubblico, con i cittadini, il bagaglio culturale di una laureata, l'energia di una boscaiola, l'ottimismo di una p.r. e molto altro ancora che sono e sono stata nel corso della mia vita.
Ma ora inizio ad avvertire una certa uggia. Sarà la primavera. Sarà che con gli anni si cambia io-egemone. Sarà che ho quasi 40 anni e devo imparare a dosare le mie energie per non ritrovarmi come stamani, con le scarpe bagnate. Che tanto nella vita trovi sempre uno scemo che rade al suolo una rosa.
Per fortuna io sono una rinomata, instancabile e appassionata produttrice di talee di rose e dunque ne avrò tante altre, di tutti i profumi e colori.

26 aprile 2010

In quel di Milano

...c'è l'ORTO BOTANICO DELLA CASCINA ROSA.
Iaia c'è andata e ha fatto un sacco di foto!
Ma quanti fiori hai Iaia?
Vorrà dire che quando ti verrò a trovare ci andremo insieme...ma si possono fare talee in un orto botanico? Credo proprio di no!

Smettere di fumare.

Ok, non è una novità, dato che da quando ho smesso l'ho scritto un sacco di volte sul blog.
Ho smesso da un anno e 4 mesi.
Mi è rimasta un po'questa fissa, perchè avendo fumato per 24 anni, questa dimensione è ancora parte della mia vita e mi ha segnata in modo irredimibile.
Se non avessi fumato sarei stata una donna migliore. Però complessivamente sono comunque un essere umano in dignitose condizioni, altruista, ottimista, fideista etc. quindi devo fare pace con me stessa per quello che è stato.

Io ho smesso di fumare grazie al libro di Carr Allen - È facile smettere di fumare se sai come farlo
Ho smesso di colpo, convinta di andare incontro a una vita migliore e così è stato.
La sofferenza, se così si può dire, è stata inconsistente, anche nei primi giorni.
Io sono grata a questo libro, che non agisce stimolando la forza di volontà, ma opera sotto il profilo intellettuale, cioè non ci impone una lotta con noi stessi, ma ci libera dal pregiudizio che smettere di fumare sia difficile.
Il principio che mi ha spinto a leggere il libro, e tuta la resistenza del fumatore è lì, è stato "ma se funziona per gli altri, perchè non dovrebbe funzionare per me?".
Ah...di solito i fumatori dicono che aspettano il momento giusto per smettere: non è mai il momento giusto, cioè è solo un alibi.
Io le conosco benissimo queste giustificazioni. I fumatori sono perversi. Per esempio, se uno che fuma deve ricoverarsi in ospedale, pensa a come farà a fumare in ospedale...oppure se un fumatore va a una cerimonia in chiesa, pensa durante la funzione che appena finisce uscirà a fumare.
E poi il fumatore pensa soprattutto a non restare senza sigarette.
Insomma io non so se questo post sconclusionato può essere utile a qualcuno, ma il libro lo è di sicuro.

Aquilegie

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(foto bruttarella, così sono un po'spettrali)

Top model

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Ecco la Sissi. Ora ditemi che è solo un gatto e che vive di mera istintività!

24 aprile 2010

Coltivare le rose senza trattamenti chimici si può. (Direi anche che si deve).

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Questa rosa non ha l'oidio, cioè il mal bianco.
Non ha nemmeno la ticchiolatura, ovvero la macchia nera.
Ho trovato qualche afide, ma un numero francamente irrisorio. Saranno cibo per le coccinelle.
Sarà il clima ligure.
Sarà la terra della Val di Magra, non particolarmente fertile, tant'è che quando fu dedotta dai Romani la colonia della città di Luni nel 177 a.C. , i 2.000 abitanti vennero beneficiati di 13 ettari a testa. Tanta terra, per integrare i proventi di un'agricoltura modesta, con l'allevamento di pecore.
Nondimeno qua le rose vengon bene.
Sarà che pianto cespi di lavanda. E semino nasturzi. E le famigerate tagete. E le calendule. Come negli orti dei pensionati.
Il vicino invece ha messo le fave in confine con la Sweet Juliet: le coccinelle che sono sulle fave, saltano sull'aristocratica creatura di David Austin: e si pappano gli afidi.
Tutte piantine buone per le rose e in ogni caso fastidiose per gli insetti nocivi. In ogni caso, una rosa non muore per tre pidocchietti.
E poi io non poto troppo a fondo, e soprattutto lo faccio quando fa comodo alle rose e non a me. Dunque procedo a fine febbraio.
Al massimo, ogni tanto, le mie rose si possono prendere una passata di verderame. Ma è più l'eccezione che la regola.
Certo! ci sta poi dopo la fioritura, quando la pianta è stressata per lo sforzo, che mi vedo un po'di macchia nera, magari pure un po'di oidio. Ci sta. Ma a parte che sono le solite rose a fare le difficili, alcune invece proprio non sono soggette alle patologie, una forma di debolezza va interpretata come un evento fisiologico, non come una malattia.
Poi ci sono annate sfortunate perchè piove ogni santo giorno e allora se le rose ne risentono bisogna prendere atto che sono cose viventi, inserite in un contesto naturale e noi possiamo fare poco contro stagioni inclementi dal punto di vista metereologico, oppure eccessivamente calde, o contro vulcani etc.
Andrà meglio l'anno successivo.
Per far fronte ai problemi delle rose alle volte è meglio documentarsi con un buon libro redatto da un esperto, piuttosto che precipitarsi dall'omino del consorzio, che di solito ne sa meno di noi e se può ti rifila una bomba chimica da dare alle rose, perchè è suo interesse vendercela.
Del resto anche noi, se noi abbiamo il raffreddore, non vuol dire che siamo moribondi. E'fastidioso, ma poi passa.
In alternativa ci sono i fiori di plastica.

23 aprile 2010

La barista e il playboy

Lui, l'avventore-playboy :"se salto il bancone e vengo di lì, non sai cosa ti faccio..."
Lei, la barista: "E cosa vuoi farmi? mi laverai un paio di tazze.."

20 aprile 2010

Tulipano giallo

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Il mio iris preferito

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Questo è il mio iris preferito: andrebbe visto nel pieno della luce del sole, ma io ho troppa fretta di fotografarlo.
Purtroppo non conosco il nome di questo iris, però ho una definizione, direi che è decisamente mediceo!

Gli iris: ovvero un giardino di risulta

I bulbi che mi avanzano, se non sono proprio di pregio e soprattutto se sono abbastanza robusti per essere abbandonati un po'al loro destino, li metto in una parte dell'uliveto, a margine della rete di confine.

Questi iris bianchi crescono dunque in quello che chiamo "il mio giardino di risulta".

n.d.r. tra le cose di risulta, un giardino è la cosa migliore che possa capitare.
Tra le peggiori invece direi: un amore di risulta, un odio di risulta etc.

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19 aprile 2010

fabrizio de andre' con PFM in giugno '73

c'è gatta e gatta...

il programmino che mi dice come arrivare al mio blog è troppo divertente!
Così uno digita su google immagini gatta di brunetta (cioè del ministro?!)e si ritrova la mia Sissi! cioè quella che tengo a casa.

Un altro invece cerca Sarina la Gattina (cioè?)e si ritrova la mia seconda gatta Sissi, quella che vive dove io lavoro.

Domanda: ma se la gatta di Brunetta scopre chela gatta dove lavoro ronfa tutto il santo giorno e se non ronfa va a zonzo?!

SAVE THE DOGS ha rinnovato il sito...ma la tragedia dei randagi rumeni è sempre la stessa.

Io sostengo da alcuni anni l'associazione Save the Dogs che si occupa di salvare i cani randagi in Romania, con grandissime difficoltà, perché spesso le autorità rumene scelgono di non collaborare con questo progetto, che ha come impegno prioritario la sterilizzazione gratuita di cani con o senza proprietario.
D'altro canto anche l'OMS riconosce che sterilizzare gli animali è l'unico metodo efficace per prevenire il randagismo, ma spesso invece contro i poveri cani si preferisce procedere eliminandoli barbaramente.

Le spine e il velluto (fioriture di piante succulente)

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18 aprile 2010

Andata e Ritorno


Io mi muovo poco dal posto dove vivo. Faccio fatica a staccarmi dal mio quotidiano, dalle cose che amo, dalle mie passeggiate a piedi per Sarzana o nella piana di Luni.
Però quando c'è qualcosa di speciale che mi aspetta, mi decido.
Una promessa fatta nei mesi scorsi. La voglia di rivederci e di ritrovarci in un'inspiegabile serenità, mangiando panini sulle rive di un lago. Come se fossimo state insieme da sempre. E le nostre fresche chiacchiere. E entri subito in simbiosi con quelle nuove che conosci, una dopo l'altra, perchè le amiche delle amiche non potevano che essere ragazze simpatiche e affabili.
Giardinicole o meno.
E così in 6 di età varia, siamo andate a visitare il meraviglioso Parco botanico del Gambarogno . Ed era un esplodere a ogni passo di camelie, rododendri, daphne e soprattutto di magnolie, petali bianchi e rosa, ora tendenti al fucsia, ora cangianti nel confetto, in quel folto di fiori, sulle sponde del Lago Maggiore che pensi "ecco ora passa un drappello di fate turchine a cavallo di unicorni bianchi".
Ma tu guarda dove mi ha portata la delegazione elvetica delle femmine giardinicole!
Comunque un viaggio si fa sempre per diversi motivi.
Io volevo provare a cimentarmi con un dignitoso percorso in auto da sola: al massimo fino ad oggi da sola ho attraversato la Liguria da un capo all'altro diverse volte. Ma questo viaggio in terra svizzera era più impegnativo di quelli fatti fino ad ora da sola. Del resto io ho imparato a guidare che avevo già 32 anni: cioè la patente l'ho presa presto, ma a guidare ho iniziato tardi.
E sento una gran voglia di recuperare il tempo e i chilometri perduti. E un viaggio importante è sostanzialmente una di quelle sfide che mi piacciono di più, cioè le sfide con me stessa.
E ora posso dirlo: mi piace guidare ore e ore da sola. E tizzare come minimo ai 120. Minimo 120. Del resto ho una Panda Dynamic, non l'astronave Enterprise!
Mi piace l'autostrada che va veloce. Mi piace fermarmi ogni tanto in autogrill. E gustarmi il primo cornetto algida della stagione.

14 aprile 2010

Il giardino delle rose di Eliot

...
Footfalls echo in the memory
Down the passage which we did not take
Towards the door we never opened
Into the rose-garden. My words echo
Thus, in your mind.
But to what purpose
Disturbing the dust on a bowl of rose-leaves
I do not know.
Other echoes
Inhabit the garden. Shall we follow?

...


T.S. Eliot; Four Quartets

Certe volte penso che tutte le rose che pianto, non sono altro che un tentativo di creare questo giardino di rose.


Dedicato a due delle mie rose, uccise da un malaccorto operaio del verde. Chiamarlo "giardiniere " sarebbe conferirgli troppa dignità.

....e in giardino c'è anche "stachys" dalle molteplici virtù.

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Sopporta il caldo, il freddo, la sete, la neve la stazzona giusto un pochino, ma poi si riprende senza problemi. D'estate fa piccoli fiori rosa.

13 aprile 2010

12 aprile 2010

La signora dei fiori rumena

La causa occasionale determinante del nostro incontro è stata una pianta che lei teneva esposta sulla sua bancarella. Me ne sono innamorata all'istante e l'ho prontamente acquistata.
Ci siamo messe a chiacchierare e io ho riconosciuto subito il suo accento rumeno e così le ho fatto i complimenti per la sua padronanza della lingua italiana. Ho capito che sente l'Italia il suo Paese, anzi lei ha rimarcato che non le mancava la Romania, perchè la sua vita è qua e sua figlia, nata in Italia, nemmeno conosce la lingua rumena.
Si lascia andare a una considerazione amara "è una lingua che non serve".
Il pensiero va immediatamente a una coppia di vicini, lui italiano e lei statunitense, che hanno educato i loro figli fin dalla culla, al bilinguismo.

Alla signora dei fiori rumena ho quindi ribattuto che a mio giudizio i rapporti tra Italia e Romania sono destinati ad intensificarsi, quindi sarebbe stato meglio che sua figlia apprendesse quella che era a piano titolo la sua "lingua madre".
Acconsentendo tutto sommato io stessa, al fatto che una lingua deve servire, cioè deve avere un tornaconto professionale e dunque economico.
Poi mi è tornata in mente la frase del nonno di un mio ex, che catturato dai tedeschi durante la guerra, aveva maturato la convinzione che se avesse avuto modo di farsi capire da loro, la sua prigionia sarebbe stata meno feroce.
E diceva che una persona che parla una lingua straniera, vale due persone.

11 aprile 2010

Comunicazione d'utilità giardinicola. Daphne odora aureomarginata



Due, tre, quattro passaggi al giorno su questo blog sono relativi alla daphne odora aureomarginata.
Quello che è venuto qua a cercare "video di massaggiatrici lesbiche" probabilmente è morto di noia o si è visto tutte foto del mio bestiario domestico, o ha imparato a taleare le rose etc.

Ma...tornando alla daphne: ho scritto due post che meritano. Oddio esagero!
Primo post :contiene nei commenti info per il rivenditore da cui ho acquistato le mie due daphne.
Secondo post: la mia esperienza da coltivatrice di daphne odora aureo marginata.
Se alla sola menzione del solfato di ferro, vi viene il panico, magari è preferibile scegliere un'altra pianta.

Anche se piove...facciamo un giro in giardino?

Non c'è bisogno che io te lo chieda, vero gatta Sissi?
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E allora accompagnami a vedere i fiori delle fragoline di bosco!
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E poi quelli della pieris! (che poi più che fiori mi paiono bratte)
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E questi cosa potranno mai essere, gatta Sissi?
Li ho seminati? li ho acquistati? me li ha regalati qualche splendida femmina giardinicola? Chi lo sa?!
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Un lungo inverno ha messo a dura prova il graptopetalum, una pianta poverissima che però mi fa impazzire!
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Anche i nani da giardino mi sembrano molto provati!
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Accipicchia! tu ti ricordi per caso, gatta Sissi, chi fino all'altro giorno proclamava: "Non mi compro più niente!" e "Piante impegnative io? Mai più!"
Se non che ieri mattina a giro per Sarzana sono inciampata con lo sguardo su questa bella sconosciuta, che sopra una bancarella del mercato, stava dichiaratamente aspettando me!
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(la pianta mi è stata gentilmente identificata: è una Rhaphiolepis indica

10 aprile 2010

Genetica apuana

Mi preparo per andare dal parrucchiere.
Gonna a pieghe nera. Decisamente sopra il ginocchio.
Calze a rete nere. Stivali neri.
Indosso una maglia verde e una piccola croce come punto luce.

"Amore come sto?"
"Amore sei gnoccosa vestita così!"
"Amore mi sta bene questa gonna?"
"Amore ti sta benessimo...ma le calze. Amore ci vorrebbero un altro tipo di calze.
Quelle lì a rete ti danno un aria da carrarina
"
"Amore, ma io sono carrarina!"*



*carrarina, o detta come diciamo noi "cararina", con una "r"sola. Cioè originaria di Carrara. Da non confondersi con Massa.

09 aprile 2010

RIPRENDE LA STRAGE DI CANI A CERNAVODA

copio & incollo dal sito SAVE THE DOGS


Giovedì scorso, in sordina, gli accalappiacani della società Alfmob di Costanza (che gestisce da anni il canile della città tra mille polemiche) sono riapparsi per le strade di Cernavoda. Pur non essendo il canile comunale operativo, l’Amministrazione ha dato incarico alla ditta di catturare i randagi e portarli nel centro Bio Baza, dove i cani vengono soppressi o muoiono di malattia. Il 95% dei cani per le strade di Cernavoda è stato sterilizzato da STD. La proposta della nostra associazione di implementare una serie di misure forti di contrasto al randagismo è stata cestinata dal sindaco Mariana Mircea. STD chiedeva l’istituzione di un’anagrafe canina cittadina, la tassazione di coloro che non sterilizzano i loro animali e dure sanzioni per coloro che abbandonano i quattro zampe sul territorio. STD contrasterà con ogni mezzo legale questo ennesimo scempio, che rischia di distruggere 8 anni di duro lavoro in questa cittadina, una delle prime ad interrompere le uccisioni grazie alla seclta illuminata dell’ex primo cittadino, George Hansa.

Bentornata CLIVIA!

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L'avevo data quasi per spacciata a causa dei rigori invernali. Aveva svernato infatti sotto una tettoia, al coperto dunque, ma non al chiuso e una notte in cui si è andati a -5° si è compromessa.
Le foglie sono marcite. Ma le radici forti mi facevano ben sperare, così ho continuato anche se poco, ad annaffiare periodicamente il vaso che la ospita,mentre mentalmente promettevo a me stessa "mai più piante impegnative!"
E invece eccola qua. E io rispetterò la promessa?

per la serie "in giardino s'incontrano gli dei"

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"Per l'iris nutro un affetto particolare. Mi piace l'apparente modestia dei bulbi che nasconde in un involucro insignificante forme, colori e profumi: un condensato di energia che esplode soprattutto in primavera, raramente in altre stagioni".

Isabella Casali di Monticelli "Nel giardino s'incontrano gli Dei", Sperling & Kupfer Editori ,p. 1

ad belinonan (romanzo a puntate)

Mi raccontò di lei al tavolo di quella trattoria modesta.
Contrariamente a quello che mi aspettavo, a quello che chiunque si aspetterebbe da uno come lui, data la sua stazza imponente, non mangiò poi molto. Una cosa normale.
Si lasciò sfuggire qualcosa circa una telefonata da parte del marito di lei.

(n.d.r. questo post non ha bisogno di commenti, dato che lei si commenta da sola)

07 aprile 2010

Peonie

Ma chi l'ha detto che Aprile è il più crudele dei mesi?

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Delle peonie io non so niente.
Non so come si mettono a dimora, tanto meno come si colivino.
Le ho trovate che erano già qua, nella domus agricola e all'inizio, non sapendo cosa fossero, le anche tagliuzzate alla bel e peggio per fare aria alle rose.
Se ricevono un po'd'acqua per tirare avanti d'estate è quella che deborda dalle rose e mi dimentico pure di dare loro il fertilizzante al momento opportuno.
Alle peonie io non do niente, non faccio niente, restano per me un mistero ctonio.
E anzi alle volte per non disturbarle, per non infastidirle, gli passo accanto e manco le guardo.

05 aprile 2010

Scienza: La Scoperta Di Un Nuovo Ominide Riscrive Storia Razza Umana

Le agenzie battono la notizia di uno studio, condotto dall'Istituto Max Planck in Germania e pubblicato sul settimanale Nature, circa circa la scoperta di un ominide che costituirebbero il famigerato "anello mancante" nella genealogia del genere umano.

Ecco se me lo avessero detto, gli davo subito una dozzina di nomi lì per lì...

04 aprile 2010

What Flower are you?


I am a
Canna


What Flower
Are You?




Ora non azzardatevi a fare gli spiritosetti.
THIS GARDEN IS ILLEGAL
Gardening isn't a hobby, it is an obssesion

Avrei preferito essere una rosa, ma invece SONO UNA CANNA. Pazienza.

"You stand up for what you believe in, even if it gets in the way of what other people think. You are proud of yourself and your accomplishments and you enjoy letting people know that."

Dal 16 al 25 aprile torna la "Settimana della Cultura"

copio & incollo dal sito del Ministero per i beni e le Attività Culturali


L’evento culturale piu’ atteso dell’anno: la XII Settimana della Cultura.
Il MiBAC apre gratuitamente, per dieci giorni, tutti i luoghi statali dell’arte: monumenti, musei, aree archeologiche, archivi, biblioteche con dei grandi eventi diffusi su tutto il territorio.

Migliaia di appuntamenti: mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti che renderanno ancora più speciale l’esperienza di tutti i visitatori.

Un’occasione imperdibile per avvicinarsi alla più grande ricchezza del nostro Paese: il nostro patrimonio artistico e culturale.


per vedere nei dettagli tutte le iniziative

Giardinieri in erba. Anzi no.

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Devo annaffiare le mie rose. Si: non ho altro in testa. O quasi. Le mie rose che coltivo dove lavoro. Perché non mi fido di questo tempo incerto, che piove e non piove e dato che le mie rose sono per lo più impianti recenti, giovani talee di un anno, una anno e mezzo circa, hanno un apparato radicale modesto, non possono rifornirsi d'acqua in modo autonomo.
Soprattutto se non piove. Ma fischia il vento. Urla la bufera. Però la terra è asciutta.

Poi le ho rifornite tutte di un fertilizzante granulare, un concime chimico insomma, che per forza lo devono assumere con le annaffiature, un po'alla volta. Un toccasana in concomitanza della ripresa vegetativa.

Vi state annoiando? Pazienza, questo è il blog di una femmina giardinicola, mica il libro di confessioni di Patrizia D' Addario o di Natalie. E poi c'è un mucchio di gente a cui interessano le rose e le talee.

E così stamani al lavoro (si a Pasqua io lavoro) ho preso l'annaffiatoio e subito mi sono ritrovata attorno il rampollo di una coppia di Verona. Un bimbo di circa 8,9 anni, simpatico, con un dichiarato interesse per i dinosauri e una irresistibile, palese, immediata tensione verso il mio annaffiatoio.

Ho capito. Ed è iniziato questo gioco. Io riempivo l'annaffiatoio, non troppo eh e gli indicavo le rose bisognose d'acqua.
E gli dicevo che non bisogno bagnare le foglie, pena lo sviluppo di patologie fungine (e lui "Muore la rosa, nasce un fungo?". E che il getto d'acqua deve essere moderato, perchè la terra se la deve assumere piano piano.

Abbiamo fatto la prima fila, in tutto sette rose. All'inizio delle seconda lui, il mio simpatico, delizioso aiutante di questa Pasqua vessata dalle nuvole e dal vento, mi guarda e esclama:" Senti ma perchè non ti fai uno di quegli impianti automatici che schiacci un bottone e annaffi tutto in una volta sola?".
Come dargli torto?

nella foto rosa Rio Samba, cresce regalando bellezza e raccogliendo ammirazione nel luogo dove lavoro.
Allevata, messa a dimora e governata amorevolmente ogni giorno dalla tenutaria di questo blog

02 aprile 2010

lumache ...

Beh uno dei rimandi pressoché quotidiani al mio blog pare che sia la ricerca di un metodo per eliminare le lumache.
Ora io feci un post, per altro molto tempo fa, incentrato su una furibonda caccia alle lumache che avevo fatto una notte del 2007. In verità il mio fu uno sfogo perpetrato ai danni delle povere lumache, perchè ero triste per la mia gatta Taby che era sparita. Scomparsa nel nulla di una notte di maggio. E così avevo scovato la soluzione di rifilare le lumache, divoratrice delle mie piantine, alle anatre.
Adesso anatre non ne ho più, rapite forse dalla faina e mi sono rimaste in abbondanza le lumache. Tantissime. Nottetempo si intrufolano nelle ciotole di cibo per gatti. Ma forse è meglio che si pappino il kit & kat piuttosto che le mie piante. In ogni caso io delle lumache non so niente e non me ne frega niente, quindi se venite qua a cercare come eliminare le lumache, fate un buco nell'acqua. Anzi potrei pure risentirmi, voglio dire, con tutte le cose brillanti che ho scritto in questi anni di blog!
Ok io sarò anche una femmina giardinicola, ma sostanzialmente appunto femmina, insomma non ho niente da spartire con una cosa un po'schifosa come le lumache!


Ecco mi viene in mente che blog dopo blog sono arrivata in uno la cui autrice scriveva una poesia dedicata alla pratica della cosiddetta fellatio. Se lo ritrovo posto il link!
E tutti i commenti a dire che brava e che bella poesia: ecco scommetto che nessuno va nel suo blog a cercare come si eliminano le lumache!

venerdì Santo

Dalle mie parti, cioè più o meno tra Ortonovo e Battilana, c'era l'usanza e forse c'è ancora, nella notte di venerdì santo, di mettere dei lumini fuori di casa.
Mio nonno Nandino, che veniva dall'antico borgo di Nicola, invece la notte del venerdì santo, faceva un fuoco nell'orto.
Quando ero piccola mia nonna Beatrice mi raccontò che in questa notte la Madonna viaggia nel cielo alla ricerca di Gesù e i lumini e il fuoco, servono per far luce al suo viaggio di dolore.

A parte che quella che sembra una favoletta, ha echi antichi che la storia delle religioni potrebbe mettere in evidenza, devo dire però che non è facile professarsi cristiani oggi.

Io anche stanotte accenderò il mio lumino.
Bisogna accendere tante, tantissime luci nel buio per trovare dove hanno nascosto Gesù.

01 aprile 2010

un recinto per le mie rose

Intanto c'è il blocco del turn over, quindi i colleghi di sesso maschile, quelli che dovrebbero avere un po'più dimestichezza con le opere agro-artigianali, hanno un'età impegnativa. E quello che ha l'ernia e quello che soffre di sciatica e quello che lamenta i cervicali, di conseguenza se voglio qualcosa devo arrangiarmi.
Io vango da sola. Se voglio mettere a dimora una rosa. Ma mi devo arrangiare anche per tutto il resto.
Così stamani, ho preso la trinciarami e mi sono preparata un po'di canne di bamboo. Ed ero lì con la trinciarami che è passata una coppia e si è trovata innanzi l'immagine della sottoscritta, in divisa e rossetto, impegnata a far forza con la trinciarami.
Così li ho salutati citando Strabone, il quale sosteneva che noi donne Liguri siamo forti come uomini, perché storicamente avvezze a lavorare nei boschi. Poi ho pensato che per essere più autorevole, lì nella piana, tra le canne di bamboo stese a terra, un po'di latino ci stesse bene. Cicerone (o era Virgilio?) diceva che noi Liguri siamo "duri atque agrestes" e ho aggiunto sorridendo tutta compiaciuta "è una definizione bellissima". E per fortuna i due erano di Genova.

Tra gente che andava e veniva ho trovato il tempo per mondare i bamboo e realizzare per la prima volta in vita mia, uno steccato a protezione delle mie rose. Perchè con la primavera la piana si riempie di gente e io non voglio che mi "zampichino" le mie rose!
Tra ottobre e febbraio ne ho messe a dimora 18, 19. A parte una che ho comperato alla coop, le altre le ho fatte io per talea. Le ho custodite giorno dopo giorno a casa mia per più di un anno. Le ho messe al riparo dai venti impetuosi e dall'arsura estiva, dai gatti e dalle maestranze agricole. Poi le ho messe a dimora. Ho vangato, gli ho dato 5 kg di granulato a lento rilascio (che ho comperato con i soldi avanzati dalla festa di pensionamento di un collega). Ho supplicato la clemenza degli operai del taglio-erba dal decespugliatore veloce e geometri affinché intercedessero per mio conto presso gli operai del taglio-erba , mi sa che ho promesso in giro anche delle bottiglie di vino...

Tutto per le mie rose!
E stamani quest'ennesimo atto d'amore! Così che dopo un po'che piantavo a fatica le canne di bamboo, nonostante i guanti, mi si è rotta un'unghia! Poi un po'pioveva, mentre io forzavo la canna a entrare nel terreno, utilizzando un sasso a guisa di martello. E me li vedo incantati innanzi a me. Mentre mi esce dal fermaglio una ciocca di capelli. E non ho quasi più il rossetto. E questa divisa che vorrebbe essere elegantina, invece è stazzonata. E loro due lì. 8 anni lei e 5 lui, ma sembra più grande, vuoi per età, vuoi per altezza, voi perchè forse segue la sorellina.
Si, incantati innanzi a questa sconosciuta, scarmigliata, impegnata con le cesoie, la trinciarami, il filo e il bamboo, a realizzare una protezione per le rose, a fare insomma uno steccato, ovvero a fare quello che ai loro occhi di bimbi, deve essere sembrato un gioco bellissimo. Adoperando un sasso come martello.
E allora ho pensato che quei cuccioli deliziosi a casa loro avranno avuto chissà quanti e quanti balocchi, ma per fortuna i bambini, restano sempre meravigliosamente gli stessi,nonostante il progresso, il benessere etc. un sasso e qualche frasca ed ecco un gioco irresistibile!

Apua

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Vieni qua , piccina!
con quel tuo musetto da randagetta!
vieni qua, che racconto di te
e di quel viaggio di attesa e di apprensione
per raggiungere il rifugio.
Vista e voluta in un attimo,
ma chi l'avrebbe detto che la vita insieme
sarebbe stata tanto, ma proprio tanto più bella
di come io mi sarei aspettata!


Vieni qua, volpina!
che ci sono ancora tantissimi cani
ma proprio tantissimi, nei canili
che aspettano un padrone.
Quante storie d'abbandono
quante storie di sofferenza
e poi noi saremmo quelli evoluti?

Vieni qua principessa della mia casa!
e aiutami a raccontare la storia di chi ti ha salvata
e ti ha portata da me
e di tutte le tue sorelline in Romania
che una giovane donna che porta il mio nome, Sara,
giorno dopo giorno si affanna a strappare dalla morte
e a cercare di dar loro un destino migliore.


dedicato a Apua che da 4 anni infonde amore nella mia vita e simpatia a go-go durante l'happy hour al Penny Bar di Sarzana
e soprattutto a Sara Turetta dell'assocazione SAVE THE DOGS AND OTHER ANIMALS che da anni si occupa della difficile situazione dei cani randagi rumeni.

ABBANDONI A CERNAVODA :E'EMERGENZA PERMANENTE



copio e incollo dal sito di SAVE THE DOGS, l'associazione di Sara Turetta che tutela i cani randagi rumeni
Continuano senza sosta gli abbandoni presso il rifugio di Cernavoda. Questi cucciolini sono stati lasciati pochi giorni fa appesi lungo la recinzione esterna, dentro una borsa. Fortunatamente non sono stati gettati all’interno delle recinzioni, come spesso accade con esiti drammatici per i cuccioli che vengono sbranati dai cani adulti. Nonostante STD offra sterilizzazioni gratuite a tutti i cani e i gatti di proprietà, il fenomeno è inarrestabile: si toccano picchi di 50 cani abbandonati ogni mese, con enormi difficoltà di gestione del rifugio, perennamente sovraffollato e a rischio sbranamenti.