29 novembre 2012

Quando andammo dai croati.


Credo che in qualche modo la faccenda abbia a che fare con il Silvy, sono passati tanti anni, ma mi sa proprio che l'idea me la fece balenare lui.Mi è tornata in mente in questi giorni di contrasti diplomatici tra Italia e Croazia.
Si, deve essere stato il Silvy. E fu così che mi chiamò una signora, presumo la "capa" dei volontari, per sentire se ero disponibile a dare una mano. Ci ritrovammo una mattina imprecisata dell'estate del 1994 innanzi all'edificio scolastico di Casano ed eravamo 5 o 6. La Betty non me la ricordo, la Gianna di sicuro c'era, idem la Elena e c'era pure la Francesca, un po'perplessa per la verità e potevamo annoverare tra di noi anche  una presenza maschile, Pietro, che era venuto a vedere di cosa si trattasse. 
Il bello di avere degli amici è che ti può passare di mente l'idea più balzana e te i ritrovi accanto comunque!
La capetta ci diede disposizioni senza troppi convenevoli, forse era perplessa pure lei, dato che non ci conosceva e ci lasciò lì. La scuola in quel periodo d'estate ospitava dei bambini e dei ragazzi provenienti dalla Croazia, ai quali il Comune di Ortonovo,  voleva riservare una vacanza collettiva, una parentesi felice, protetti dalla Pieve di San Martino, e dalla nostra Madonna d'Ortonovo, lontano il più possibile dall'odore di guerra che funestava il loro Paese.
Poichè non ci avevano messo niente a disposizione per pulire,con 500 lire comperammo una bottiglia di ammoniaca profumata e la Francesca era l'unica che previdentemente si era portata i guanti. E iniziammo, manco ci venissero dietro con le fruste, a pulire da cima a fondo l'edificio, bagni compresi. Insomma i bimbi erano in vacanza e noi demmo il nostro contributo in questo modo., ovvero, sfacchinando una mattinata intera. 
All'ora di pranzo i ragazzi rientrarono rumorosamente dal mare, giusto in tempo perchè noi avessimo finito il nostro lavoro. E scappammo via.
Senza indossare una divisa da "volontari", senza presenziare ad un'assemblea o rinnovare l'iscrizione annua. Perchè tutto sommato, come dice il mio filosofo, la Legge Morale, quando si presenta, va accolta "absolute". Probabilmente abbiamo fatto una piccola cosa, per quei ragazzi di cui non conoscevamo il volto e il nome, con i quali non abbiamo scambiato nemmeno una parola. Però se ci rifletto mi viene da pensare che abbiamo regalato loro una cosa irripetibile e bellissima: 
una mattina d'estate della nostra gioventù.

post del febbraio 2007.
Negli anni ci sono state novità. Alla fine la Elena e Pietro si sono fidanzati, anche se ci hanno impiegato ben 16 anni da quell'estate. Che va bene, che l'amore, quando arriva, ma magari ora che ci penso, Pietro quella mattina era venuto là proprio perché c'era lei.
Siamo rimaste quelle di sempre. Io alle volte ho bisogno di guardarmi intorno e ritrovarle ancora con me quelle amicizie nate sui banchi di scuola. Come il Silvy dalla I elementare,o la Betty dalle medie, mentre con  la Francesca e la Elena ci conosciamo dal primo anno delle superiori.
Questo post è dedicato al Comune di Ortonovo, che poi è il mio Comune, quello dove sono nata e cresciuta, dove abita la mia famiglia, dove anche oggi che pure mi sono trasferita a Sarzana, mi reco ogni giorno per lavoro, custode autentica e appassionata della sua parte più bella, la splendida Luna che si distende nella piana.
Il mio Comune è stato ferito da due violenti nubifragi negli ultimi 15 giorni e il Parmignola, il torrentello di noi ragazzi, ha rivelato la sua ferocia. 
Dedicato agli ortonovesi, odierni liguri-apuani,instancabili lavoratori, dai modi rudi e dalla grande generosità.

24 novembre 2012

Con LAURA! se non ci siamo, non contiamo!

Alle primarie di domani voterò Laura Puppato, non vedo un motivo ragionevole per il quale noi donne dobbiamo continuare  delegare agli uomini la responsabilità di guidare il paese.
La situazione odierna è il trionfo fallimentare di una politica al maschile e maschilista. 
Perché una donna?
Perché allora ancora una volta, l'ennesima, dover scegliere  un uomo?!
Già di per sé l'elemento femminile è sottovalutato in queste primarie, dove c'è una sola donna e quattro candidati uomini. 
Ma possibile che noi donne sia così limitate, così deficienti e gli uomini sono così bravi?
Siamo forse più ignoranti dei nostri compagni di scuola?
Sul lavoro ci impegniamo meno dei nostri colleghi uomini?
Contribuiamo meno al benessere delle famiglie di quanto non lo facciano i nostri mariti o fratelli?
Sia geneticamente prive di costanza, di progettualità, di forza di volontà?
Mai come in questo momento dobbiamo esserci e dobbiamo imporre la nostra presenza!
Se non ci siamo, non contiamo!

19 novembre 2012

"Cuore" e la gatta Piera


Non mi ricordo di preciso quando quando lessi per la prima volta Cuore, ma senza ombra di dubbio lo acquistai in un'edicola di Pisa. La fortuna editoriale di quel settimanale "verde bile" ha coinciso con i miei primi anni di università, quelli in cui comunemente si è più propensi nel vivere a pieno la vita universitaria, come un momento culturale che non resta confinato nel binomio lezioni-esami, ma più in generale si è ricettivi e critici verso una più ampia gamma di istanze a carattere sociale.
Io frequentavo la facoltà di Filosofia e nonostante mi sia tenuta alla larga da collettivi, assemblee e occupazioni, tutte realtà che ho vissuto come una sorta d'impiccio tra me e la "mia" laurea, non disdegnavo a titolo meramente individuale, coltivare la mia coscienza politica. Così leggevo avidamente quel giornaletto satirico che denunciava, attraverso le sue vignette, le esilaranti rime di Stefano Benni, gli editoriali geniali di Michele Serra, tutta una serie (biapartisan) di personaggi politici che ammorbavano il Paese. Altri tempi, comunque. 
Poi c'era il Giudizio Universale sul paginone finale in cui si votavano i 5 motivi per vivere, "la Pace" non spiccava in vetta alla classifica, forse perchè all'epoca l'Italia non partecipava a tutte quelle missioni di pace che si fanno oggi. Anzi penso che "la Pace" fosse di gran lunga superata nella classifica da, testuali parole "quella cosa rosa e pelosa che fa rima con Cossiga".
Tra le tante copertine voglio ricordarne una memorabile che recitava "COCCIOLONE IN MANO AI CROATI:ma allora è un vizio". Mi ci sono fatta pure una foto in piazza a Nicola con quella copertina!
Quelli di Cuore organizzavano tutti gli anni a luglio, badate bene a luglio,una festa nelle campagne di Montecchio, un paese tra le province di Parma e Reggio,avvertendo tuttavia a più riprese i lettori che ivi avrebbero saggiato un caldo spossante , buono solo per "le zanzare grandi come elicotteri" che ci aspettavano fameliche. Di questi due particolari non parlai ai miei amici, ma magnificai solo la giornata "alternativa" che ci attendeva. 
E così partimmo una domenica mattina dal Motel Agip di Sarzana , eravamo in 8 su due Pande e cioè: la Paola e Riccardo (che all'epoca erano fidanzati), una bellezza mora, la Laura, una bellezza bionda, ovvero la Micky, mio fratello Luca, il tipo con cui stavo, tale Ilic (uno a cui i genitori avevano dato il nome di Lenin "poeo fante!"), il Pino ed io.
E così andammo alla festa di Cuore!
I dettagli non li ricordo, ma mi ricordo una giornata bellissima, non voglio dire un po'freak perchè non è il termine esatto, ma mi colpì insieme a quella folla di persone giovani la partecipazione di tanti anziani del posto: roba che se da noi organizzi un raduno un po' rave così col cavolo che li vedi tutti insieme a suonare la chitarra, a cantare o semplicemente a chiacchierare...un'altra cosa che mi è rimasta impressa in quel raduno di umanità variegata, che nessuno passasse a questuare spiccioli o a scroccare sigarette. Ilic si comperò un libro sulla vita di Togliatti. Secondo me deve leggerlo ancora adesso. E io finalmente votai per il Giudizio Universale innanzi ad un gigante rasta dagli occhi azzurri (si, quello me lo ricordo...) e al primo posto dei miei 5 motivi per vivere misi la mia adorata gatta Puzzola. Gli altri 4? Cose contingenti a quel periodo. Tipo passare un mese su un'isola deserta con Piero Pelù. O con il Liga. O forse era una settimana? Rattonammo tutto il giorno tra gli alberi e il prato e la polvere e quando dalla festa muovemmo per andare a cena a Parma, eravamo sporchi, stanchi e stazzonati tanto che i pochi residenti del ducato che ci incrociavano (era domenica e tutti gli altri erano accalcati in autostrada al ritorno dal mare) ci guardavano male. 
Il Pino ci fece fare mezza Parma a piedi, ovviamente, prima di farci approdare in un bar "che conosceva lui" dove consumammo dei tost tristi. Ma la giornata fu bellissima comunque.
A casa al ritorno ebbi una sorpresa, una mia gatta, per la precisione la sorella della Puzzola, una gatta nera a cui non ci siamo mai premurati di dare un nome e alla quale i veterinari a fronte di una pancia enorme, seppero diagnosticare "un brutto male", aveva dato alla luce 6 gattini neri! Di quella cucciolata oggi, a distanza di 15 anni dalla festa di Cuore, resta una micia nera che si chiama Piera, bella, forte, apuana, un po'anarcoide, nota frequentatrice dei gatti più malfamati del circondario, non viene se la chiami, viene quando accidenti vuole lei.Capace di star via giorni interi e poi tornare a casa, rimpinzarsi e piombarsi poi in un sonno efesino. La Piera è nata quel giorno che noi siamo andati alla festa di Cuore e di quella festa, mi piace pensarlo, ha assunto l'indole.

post vecchio di qualche anno, la gatta Piera, nera,  oggi non c'è più ha resistito fino a 19 anni, frequentando gattacci  dagli occhi pesti, incontrati nei rave felini a margine dell'orto dei miei.  
Oggi avrebbe 20 anni, tanto è il tempo trascorso da quella giornata d'estate del 1992.

18 novembre 2012

continuiamo così, facciamoci del male!

Scorro lungo il banco gastronomia e tra gli gnocchetti di zucca e i tagliolini all'uovo, incappo nella dicitura "pesto senz'aglio".

Si e il tiramisù senza mascarpone.
Il formaggio senza grassi.
La maionese light.
E il belin che t'annega.

08 novembre 2012

molestatori da strada

E'capito che rientrando da Genova mi sono ritrovata alla stazione di Spezia verso le 6 di sera, treni soppressi nella tratta Sarzana-Carrara per un palo della luce caduto sui binari e tanto vale allora prendere la corriera  per tornare a casa. 
Attendo da sola,  seduta su una panchina il "Lerici", quando  passa un tizio della mia età che cammina parlottando da solo, mi adocchia e mi si siete accanto, sulla panchina. Mentre lui continua  a farfugliare, non capisco se il suo italiano è stentato per un deficit linguistico o perché è uno straniero. Mi chiede se può vedere il libro che ho appoggiato sulle gambe. Poiché non voglio essere scortese gli passo dunque "Medioevo superstizioso" di Jean-Claude Schmitt. Lui guarda la copertina, articola parole che sembrano intendere compiacimento per il libro, e quindi me lo faccio restituire. E'chiaro che il libro è una scusa. Restiamo lì, sulla panchina, mentre lui continua a parlarmi, io rispondo a monosillabi, come ho detto non voglio essere scortese, ma non voglio dargli corda, è chiaramente uno che si è piazzato qua perché mi ha visto sola e vuole attaccare bottone. Non sta certo aspettando l'autobus, come invece ho la necessità di fare io! 
Non so cosa mi abbia detto a un certo punto, ma letteralmente in un attimo "non ci ho più visto", mi è salita la  rabbia, al pensiero delle troppe volte che da ragazzina, anche da donna adulta, mi è capitato di imbattermi in questa tipologia di molestatori. 
Mi sono alzata e mi sono allontanata di qualche metro da lì, mentre quello continuava a parlarmi e per fortuna nel giro di poco tempo è arrivato il "Lerici".
Credo che quell'individuo sia una persona in difficoltà, lo dimostravano alcune cose, compreso il fatto di avere tempo da perdere, ma ciò non giustificava minimamente  che potesse invadere il mio spazio, il mio diritto a starmene sola, senza dover subire i suoi sproloqui, approfittando del fatto che non volevo discriminare la sua condizione di disagio.  
Ho raccontato quest'episodio a un amico che ha due bambine, raccomandandomi di metterle le in guardia  e gli ho spiegato che a noi donne viene insegnato fin da piccole ad essere educate e invece sarebbe giusto che ci venisse insegnato come difenderci, perché i molestatori, compresi i disadattati come quello in cui mi sono imbattuta, che magari sono innocui, ma magari non lo sono, si approfittano proprio del fatto che non vuoi essere scortese. 
E poi chi me lo assicura  che se fossimo stati in un luogo meno frequentato quello non avrebbe provato ad aggredirmi?
Scrissi tempo fa sul blog di un episodio in cui ero intervenuta, ma solo in seguito mi sono resa conto che il bavoso molesto in questione lavorava nel mio liceo e già a quei temi si diceva che faceva il filo alle ragazzine! 
Credo che vengano definiti molestatori seriali e sanno che le fermate del bus, piuttosto che gli scompartimenti vuoti dei treni sono luoghi buoni in cui scegliersi le vittime, quindi se una donna adulta sa magari come difendersi, è dovere di tutti noi mettere in guardia le ragazzine : meglio passare da maleducate che subire una molestia!

03 novembre 2012

compleanno al tempo della spending review

Intanto gli anni passano e tutto sommato è una figata essere diventata grande.
Mi dispiace aver fumato per troppo tempo e anche se ho smesso da 4 anni, credo che fumare sia stata la cosa più stupida che ho fatto e troppo a lungo. 
La volta dei 40 mi ha portato come dote un'inaspettata capacità di fregarmene di quello che pensano gli altri, in modo speciale, se pensano male di me. 
Spezzare le icone è comunque una bella fatica, ma a me viene come vocazione.
Stasera porto la mia famiglia a cena in un posto super chic, intanto perché se lo meritano  e poi ho un po'di cose da festeggiare, compleanni arretrati e quattro anni di studio che mi hanno molto provata. Ci porto anche la Ele e penso con tenerezza a quell'immagine di noi due, alle prime parole che ci scambiammo sull'autobus al ritorno da scuola, addirittura 26 anni fa, quando ebbe inizio la nostra amicizia: noi siamo della generazione di "albachiara". 
E Sant'Agostino, regalo inaspettato del 3 novembre dei miei 17 anni,  e da lì tutto ha iniziato a prendere, se non un significato, quanto meno un verso e quindi , come era ontologicamente prevedibile, anche la settimana scorsa, all'ultimo esame: tra i tanti che potevano capitarmi, nell'estrazione a sorte, altro non poteva che essere Sant'Agostino. 
Per questo compleanno mi sono regalata una piastra per i capelli e una spazzola rotante per metterli in piega, ma  in tutta sincerità, come vero regalo vorrei tatuarmi in caratteri di  minuscola insulare, la determinazione  di apuana
Oggi compio 42 anni, ma dato che c'è la spendig review ho deciso che d'ora in poi me ne posso permettere al massimo giusto  36.