20 dicembre 2017

Chi se ne frega - top list 2017

Lo metto come sondaggio, giacchè forse potrei fregarmene io, ma non lo faccio, non ne sono capace, non starei bene.
Ai miei tempi Negli anni '90 quando un marchio famoso danneggiava l'ambiente o sfruttava i lavoratori, si boicottava. Ci si provava quanto meno. 
Ora mi pare che si dica: piove governo ladro, poi con la scusa del risparmio o della mancanza di tempo si compra da Amazon, si vola Ryanair etc. 
Allora compilo una lista di quelli che sono i comportamenti più discutibili  di note marche o imprese famose e poi faccio il sondaggio per saper qual è quella che turba di più. 
Chi ha suggerimenti integri pure, parimenti chi ha da portare contenuti altrimenti ignoti, magari conoscendo meglio le realtà in questione.
Metto in elenco realtà commerciali che appunto evito per questioni di principio e non è un modo di dire, pur consapevole che potrei migliorarmi. Ovvio che se scrivo on line ho una compagnia telefonica che mi fattura ogni 28 giorni. 

Le condizioni di lavoro degli operai di Amazon
I diritti sindacali dei dipendenti Ryanair
Le oche spiumate vive per i piumini Moncler
Le compagnie telefoniche che fatturano ogni 28 giorni
La Lidl che toglie le croci dalle foto delle chiese di Santorini e non solo per non urtare i mussulmani
I latifondi argentini di Benetton rivendicati dalla comunità Mapuche
La Canada Goose e i suoi piumini di pelo di coyote catturati con la trappola (vedi QUI)


Per quanto riguarda le vendite on line vorrei aprire una riflessione, se la apre qualche blogger mi unisco, intanto segnalo il post di Diego e il suo invito che faccio mio no-no-on-line



15 commenti:

Pier ha detto...

mah ci sono le questioni dei lavoratori del call center di Taranto, con lo stipendio di 92 euro al mese, poi la faccenda della tipa dell'Ikea licenziata perché chiedeva un permesso per la 104... ora a mio parere il problema non è tanto l'elencazione delle inculate ai lavoratori, ma è chiaro che i sindacati non servono più, o hanno smesso di fare il loro mestiere, o sono stati aggirati o svenduti al miglior offerente.. insomma il sistema tutela ha fatto corto circuito e non saprei trovarne le cause... temo sia al solito, una politica cieca e poco lungimirante.
Ma pensiamo davvero che boicottare un marchio o un'azienda possa fare la differenza e tutelare qualcuno? ma soprattutto lo devono fare i consumatori al posto dei sindacati? se fosse così allora i sindacati non hanno luogo di esistere...

Sara ha detto...

@Pier io credo che da almeno 10 anni i sindacati si basino sui pensionati.

Costantino ha detto...

Sinceramente mi diverto a comperare online cartoline di qualche paesino. Mi sono sempre arrivate tutte ( da privati ).

Sara ha detto...

@ Costatino ma indubbiamente questa è una delle tante cose positive della rete!

SimonaEmme ha detto...

Boicotto tante di quelle marche... ma parlo di cibo (Nestlé ad esempio). Al momento mi viene in mente il comportamento scorretto di Ikea che non si allontana da quello di Amazon, anche se su Amazon si trova l'introvabile ed è un'entità fatta anche di negozianti. I sindacati si sono persi da un pezzo. I centri commerciali funzionano meglio dei negozi del centro, e purtroppo siamo noi che facciamo il mercato. Oggi si cerca la comodità. Al di là di tutto una civiltà decente dovrebbe tatulare i lavoratori.

Buone Feste! Un saluto.

diego ha detto...

l'atteggiamento dei consumatori è importante
grazie del link Sara

Icaro ha detto...

Esulo dal post ma ho letto interessata i commenti e ho notato la parola sindacati... Una mia cara amica è stata licenziata perché al sindacato che doveva proteggerla hanno fatto la spia con l'azienda. Ecco i sindacati del 2000!

Marco Poli ha detto...

Cara Sara, secondo me è assurdo fare una lista della spesa di singole situazioni ( e delle tante altre che si potrebbero aggiungere ) : questo schema economico E' MALATO.
Va pesantemente ristrutturato in senso sociale.

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Marco Poli ha detto...

Altra cosa squallida, sono le croci cancellate dalle foto, ma comunque inscritta nella Globalizzazione forzata, nella Grande Centrifuga che tutto tende a omogeneizzare.

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viola ha detto...

Io se posso boicotto, nel mio piccolo faccio la mia piccola differenza. Orribile di tortura gli animali, gli uomini si possono difendere loro no!

Federica ha detto...

sono figlia della cultura del boicottaggio e nel mio piccolo faccio qualche scelta Politica (e rivendico il valore di questa parola) consapevole anche oggi ma forse con meno voglia di urlarlo di quando ero molto più giovane

Alexander Biagiolius ha detto...

c erano gli empori,poi ogni merce aveva un negozio dedicato,poi i super sono ridiventati piano piano empori ,poi i centri commerciali sono diventati dei mega empori vie del lusso dei poveri che al sabato si inebriano di pseudosfarzo ,piste ciclabili per mamme disadattate che temon l aaria aperta e al sabato portano la bici e il figlio dentro il centro.poi c era postal market e euronuova che furono spazzati via dai centri commerciali,poi è arrivata amazon poi alibaba e mangeranno tutti i centri commerciali e la gente tornera a trovare pratica la bottega sotto casa (spero) dice avremo piu tempo libero se facciamo la spesa virtuale anzi bastera pensare e dire alla domotica di casa poi ci pensera er frigorifero ad ordinare...che ci facciamo con il tempo libero??chesso metti che con la low cost vuoi andare a vedere a fare shopping a londra ..ah no ci pensa la domotica ed allora vuoi andare vedere un museo ..ah meglio un visore virtuale...che cazzo ci faremo con questo tempo libero?? ma sopratutto come ha fatto postal market a fallire ? gli bastava resistere pochi anni ..

Alexander Biagiolius ha detto...

comunque visto che lavoro ad amazon ,posso spiegare come funziona:come tutte le fabbriche italiane.posso anche dirvi che ci lavorano tutte ex partite iva come me ..posso anche dire che rappresenta la visione della sx italiana sull economia socialista ,tutti dipendenti di multinazionali o coop ..ah no coop no perchè visto gli sgravi fiscali appena approvati prenderanno i profughi/clandestini .tra un decennio saremo quello che sono stati ,romania,ungheria ,polonia ,un popolo di dipendenti a stipendio basso..se qualche giovane ci legge si trovi un posto nelle forze armate o nella polizia sono posti di alvoro buoni nei regimi socialisti

UnUomo.InCammino ha detto...

Il primo potere politico è quello delle persone, la destinazione del loro reddito.
L'eco-nomia si sostiene con acquisti critici e oculati.
Siamo esattamente agli antipodi del consumismo liquido delocalizzato, globalizzato che si concretizza nelle compulsioni turistiche di viaggi senza frontiere, negli IKEA, nei LIDL, nel merdamazon, etc. .
Una società equa ed ecologica, locale è preziosa, ha valore e quindi ha dei costi.

I miei colleghi comunisti che blaterano di rivendicazioni di qui e di là, della lotta dei lavoratori Amazon, sono i primi che vagano per la rete per vedere se possono risparmiare due euri su cento comprando dal sito Pincopallo o da quello Tillobullo, con merdame ciaino e proprietari ultra capitalisti apolidi. Acquistano, ovviamente, da Amazon, alla primo sconto del mese.

No grazie!

Claudia ha detto...

Io non posso boicottare. Compero già troppo poco che rappresento un involontario continuo boicottaggio. Per fortuna non tutti fanno come me, altrimenti il commercio non esisterebbe più.